Il quotidiano musicale Rolling Stone ha lanciato un appello contro Matteo Salvini nella copertina della rivista. Ecco cos’è successo.
Rolling Stone non ci sta. Il quotidiano musicale, diretto da Massimo Coppola, ha deciso di prendere una posizione in merito alla politica di Matteo Salvini, neo ministro dell’interno, accusato di dar voce a odio, violenza e discriminazione. Una copertina arcobaleno che riporta la scritta lapidaria Noi non stiamo con Matteo Salvini e le firme dei tanti artisti e personaggi che hanno aderito.
La copertina di Rolling Stone vs Matteo Salvini
È una questione di valori. È una questione politica, sociale, di principio. Insomma, è una questione che la redazione guidata da Massimo Coppola ha deciso di prendere a cuore, perché da oggi #chitaceècomplice. Il bersaglio è proprio lui, Matteo Salvini, protagonista indiscusso della politica attuale e one man show monopolizzatore di social network, radio, televisioni e giornali.
L’accusa è chiara: Salvini sarebbe additato come il massimo responsabile della nuova politica dell’odio. Ecco le parole del giornale: «Fa male vedere, giorno dopo giorno, un’Italia sempre più cattiva, lacerata, incapace di sperare e di avere fiducia negli altri e nel futuro. Un’Italia rabbiosa e infelice. Fa ancora più male prendere atto che questa rabbia si è fatta potere. Non vogliamo che il nostro Paese debba trovare un nemico per sentirsi forte e unito. Per questo non possiamo tacere».
Un appello a partecipare, a non tacere, per non sentirsi colpevoli, per non avere rimpianti. E ad aderire sono stati in tantissimi dal mondo del cinema, della musica, dell’arte. Per citarne alcuni: Caparezza, Roy Paci, Tommaso Paradiso, Subsonica, Tre Allegri Ragazzi Morti, Gazzelle, Fabio Fazio, Zerocalcare, Linus, Lo Stato Sociale e tanti altri ancora.
Risposta negativa invece di Enrico Mentana, che ha pubblicato su Facebook uno stato spiegando come il suo nome, che era stato associato alla lista, non corrispondeva a un suo assenso alla proposta. Ecco il post su Facebook:
Rolling Stone: Selvaggia Lucarelli e la critica alla copertina
E ovviamente, non sono mancate le critiche sui social. Perché se da un lato le condivisioni sono state tantissime, dall’altro sono cominciate invece le proteste per l’iniziativa. A far rumore più degli altri è stata Selvaggia Lucarelli, che recentemente avrebbe lavorato 3 mesi nella redazione di Rolling Stone.
La sua è una accusa pesante, che parte da una posizione simile a quella del giornale, ma che critica l’incoerenza della redazione, che avrebbe pubblicato una pagina di sinistra, quando nella realtà, Rolling Stone, di sinistra non ha proprio nulla.
La Lucarelli parla di contratti irregolari, sfruttamento, umiliazioni e scarsa umanità da parte della redazione, ma anche di una iniziativa furba, che avrebbe inserito tanti nomi fra i firmatari, in realtà, mai contattati. Ecco le sue parole pubblicate su Fcebook:
E chissà se Rolling Stone si prenderà la briga di rispondere. La questione resta aperta. E voi come la pensate?